Nel cuore della sua camera opulenta, Laura Watson stese su un letto, avvolto da un mare di palle rosa. La sua bocca largamente aperta ha portato una vista insolita - impianti modellati da lastre di marmo, trappole intricate progettate per intrappolare il dolore che sentiva dentro. Una fotografia flash congela il momento in cui ha rilasciato un urlo gutturale, i suoi capelli rossi che le cascano intorno, il suo scaffalature con ogni respiro. In una mano, ha afferrato un paio di frullati pieni di latte, mentre la sua grande lingua si è staccata dal lato della bocca.