Nel bagliore etereo di un'immagine generata dall'intelligenza artificiale, una figura solitaria poggia sulla schiena, i suoi capelli castani leggeri a cascata in due code, ornati da maniche rosse e scaldabraccio. I suoi occhi azzurri rotolarono indietro, l'espressione ahegao incise sul suo volto. Una piscina cum formata intorno al suo corpo superiore, macchiando le sue cosce nere, cum gocciolando dai suoi capezzoli e giù alle sue gambe. Vomit ha addomesticato il cum che le ha rivestito la bocca, un gruesome promemoria dello stupro che ha sopportato. Eppure, in mezzo a questo caos, c'era una calma inquietante, come se fosse in un bagno di sperma, immerso in un cum eccessivo. L'unico movimento era la sua lingua scuotente, cercando di assaporare la bolla di sperma prima che scoppiasse.